Articoli Scientifici sul Disturbo Borderline
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J Pers Disord. 2010 Dec;24(6):812-22.
Comorbid attention-deficit/hyperactivity disorder in borderline patients defines an impulsive subtype of borderline personality disorder.
Ferrer M, Andión O, Matalí J, Valero S, Navarro JA, Ramos-Quiroga JA, Torrubia R, Casas M.
Questo studio ha rilevato un’elevata frequenza (38,1%) del Disturbo da Deficit d’Attenzione e Iperattività (ADHD) in un campione di pazienti affetti da Disturbo Borderline di Personalità.
Il gruppo di pazienti affetti da entrambi i disturbi sono risultati maggiormente affetti da abuso di sostanze stupefacenti, Disturbo Antisociale di Personalità, e Disturbo di Personalità Ossessivo-compulsivo. Il gruppo di pazienti Borderline senza ADHD ha mostrato una maggiore incidenza di disturbi dell'umore, disturbi di panico, e abuso di benzodiazepine. Solo in questo gruppo, inoltre, è stata rilevata la presenza del Disturbo di Personalità Evitante.
Il sottogruppo con BPD e ADHD ha mostrato una composizione più omogenea e maggiore impulsività, mentre il gruppo senza ADHD è risultato caratterizzato da maggiore presenza di ansia e depressione.
Psychol Med. 2009 Dec;39(12):1979-88
Enhanced 'Reading the Mind in the Eyes' in borderline personality disorder compared to healthy controls.
Fertuck EA, Jekal A, Song I, Wyman B, Morris MC, Wilson ST, Brodsky BS, Stanley B.
Il Disturbo di Personalità Borderline è caratterizzato da instabilità nelle relazioni interpersonali, un particolare che spesso determina un aggravamento degli altri aspetti patologici e che, in particolare, può interferire con l'alleanza terapeutica.
30 persone con diagnosi di Disturbo Borderline di Personalità sono state confrontate con 25 soggetti sani in base ai loro risultati ad un test di riconoscimento delle espressioni facciali delle emozioni (in particolare nell'area degli occhi): i soggetti Borderline riportavano risultati significativamente migliori rispetto al gruppo dei soggetti sani.
La capacità di dedurre lo stato mentale sulla base delle informazioni rilevate nell'area facciale degli occhi è rafforzata nel Disturbo Borderline di Personalità: questa iper-sensibilità alla manifestazione degli stati mentali altrui potrebbe paradossalmente essere alla base dei deficit nelle relazioni interpersonali.
Behav Res Ther. 2009 Oct 7
Emotional, cognitive and physiological correlates of abuse-related stress in borderline and antisocial personality disorder.
Lobbestael J, Arntz A.
L’abuso nell’infanzia è un importante precursore del Disturbo di Personalità Borderline (BPD) e del Disturbo Antisociale di Personalità. Lo studio ha confrontato la reattività emozionale di questi pazienti per temi riattivanti lo stress conseguente all’abuso. Cambiamenti nelle emozioni riferite, negli schemi cognitivi, nelle reazioni psicofisiologiche e nei tempi di reazione relativi ad associazioni cognitive sono stati valutati in seguito alla visione di un frammento di film riguardante il tema dell’abuso in pazienti con Disturbo Borderline, con Disturbo Antisociale, con un Disturbo della Personalità del Cluster C e a soggetti normali. I risultati hanno indicato una marcata reattività dei pazienti Borderline su tutti i valori rilevati; il gruppo di Antisociali ha mostrato reazioni analoghe, tranne che per le emozioni riferite e per la reattività fisiologica.
J Marital Fam Ther. 2009 Oct;35(4):446-55.
Relationship quality and stability in couples when one partner suffers from borderline personality disorder.
Bouchard S, Sabourin S, Lussier Y, Villeneuve E.
L'obiettivo di questo studio è di valutare il funzionamento di 35 coppie in cui la donna avesse ricevuto una diagnosi di Disturbo di Personalità Borderline (BPD), paragonandolo con il funzionamento di altrettante coppie senza disturbi.
La maggioranza delle coppie in cui la donna soffriva di Disturbo Borderline (68,7%) è risultata caratterizzata da frequenti rotture e riconciliazioni e, su un periodo di 18 mesi, quasi il 30% di queste coppie ha sciolto il loro rapporto.
Quasi la metà degli uomini coinvolti in una relazione sentimentale con una donna affetta da Disturbo Borderline di Personalità soddisfacevano i criteri per almeno un Disturbo della Personalità. Rispetto al gruppo di controllo, questo coppie hanno anche mostrato una minore soddisfazione coniugale, una maggiore insicurezza nei legami di attaccamento, più problemi di comunicazione, e più elevati livelli di violenza.
Br J Psychiatry. 2009 Oct;195(4):325-30.
How mothers with borderline personality disorder relate to their year-old infants.
Hobson RP, Patrick MP, Hobson JA, Crandell L, Bronfman E, Lyons-Ruth K.
Le donne con Disturbo Borderline di Personalità sono caratterizzate da modalità di relazione interpersonale altamente conflittuale, che posso perturbare anche le interazioni con i figli. Lo scopo dello studio è la valutazione delle modalità di relazione di un campione di donne con Disturbo Borderline di Personalità con i figli di età compresa tra 12 e 18 mesi, in una situazione che prevedesse episodi di separazione e ricongiungimento tra madre e bambino.
Gli autori hanno filmato le interazioni madre-bambino durante le separazioni e i ricongiungimenti (Strange Situation). Il campione comprendeva madri con Disturbo Borderline di Personalità, madri depresse, e madri senza disturbi psicopatologici. Le valutazioni del comportamento materno sono state effettuate con lo strumento denominato Atypical Maternal Behavior Instrument for Assessment and Classification.
Come previsto, una percentuale più alta di madri con Disturbo Borderline di Personalità (85%) ha mostrato perturbazioni della comunicazione affettiva con i figli rispetto alle donne depresse o senza disturbi. I figli delle madri borderline, inoltre, sono risultati maggiormente caratterizzati da comportamenti spaventati e disorientati.
Psychiatr Danub. 2009 Sep;21(3):386-90.
Borderline personality disorder and bipolar disorder comorbidity in suicidal patients: diagnostic and therapeutic challenges.
Marcinko D, Vuksan-Cusa B.
2009 Oct;47(10):815-22.
E' molto importante valutare eventuali comorbilità nella valutazione diagnostica di pazienti con tendenze suicide. L'elevata comorbilità per il Disturbo Bipolare e il Disturbo di Personalità Borderline (BPD) in pazienti suicidari costituisce una sfida dal punto di vista diagnostico e terapeutico. Anche se il trattamento privilegiato per i pazienti con Disturbo Borderline è la psicoterapia, la terapia farmacologica è una componente fondamentale per il trattamento di patologie associate, come il Disturbo Bipolare. A causa dell’eterogeneità delle manifestazioni cliniche del Disturbo Borderline di Personalità, il trattamento farmacologico si è evoluto rispetto ad alcune dimensioni particolari del disturbo, piuttosto che al disturbo nella sua interezza. Le dimensioni individuate sono l’instabilità affettiva, l’aggressività impulsiva e il disturbo dell’identità. Il trattamento farmacologico di tali aspetti riduce la sofferenza globale del paziente e rende possibile l’intervento psicoterapeutico.
Behav Res Ther. 2009 Oct;47(10):815-22.
Shame as a prospective predictor of self-inflicted injury in borderline personality disorder: a multi-modal analysis
Brown MZ, Linehan MM, Comtois KA, Murray A, Chapman AL.
L’obiettivo primario di questo studio era di esaminare la possibile associazione tra sentimenti di vergogna e autolesionismo (includendo agiti autolesivi sia suicidari, sia non suicidari) in un campione di 77 donne con Disturbo di Personalità Borderline (BPD).
Sono state valutate varie manifestazioni di questa emozione: vergogna riferita dal soggetto, comportamenti non verbali che sottintendessero vergogna, e una valutazione retrospettiva degli antecedenti emotivi di recenti episodi di autolesionismo.
Elevati livelli di comportamenti non verbali testimonianti vergogna avevano maggiore probabilità di essere seguiti a breve da comportamenti autolesivi, mentre non sembra esistere un'associazione altrettanto evidente per altre emozioni.
Psychol Med. 2009 Oct;39(10):1733-43.
Selective deficit in executive functioning among patients with borderline personality disorder.
Haaland VØ, Esperaas L, Landrø NI.
Lo scopo di questo studio era di esaminare il funzionamento dei pazienti con Disturbo di Personalità Borderline (BPD), rispetto ai sani, su cinque domini neuropsicologici, anche rispetto a differenze di Quoziente Intellettivo (QI). 35 pazienti ricoverati e in trattamento ambulatoriale con Disturbo Borderline e altrettanti soggetti sani di confronto, sono stati testati con una batteria di test neuropsicologici.
Verificando il ruolo del QI sono state rilevate funzioni esecutive ridotte rispetto ai controlli sani. Per quanto riguarda gli altri domini neuropsicologici (memoria di lavoro, attenzione, memoria lungo termine verbale e non-verbale) non sono state riscontrate differenze tra i due gruppi. All'interno del gruppo DBP le funzioni esecutive apparivano particolarmente deficitarie per quei pazienti con memoria a lungo termine verbale maggiormente elevata, senza differenze legate alla presenza di altre patologie (Disturbo Post Traumatico da Stress, Depressione) o di terapia farmacologica.
I pazienti DBP hanno un deficit selettivo nel funzionamento esecutivo, che testimonia un probabile coinvolgimento delle regioni cerebrali regioni frontali come potenziali substrati neurobiologici delle sindrome. Il relativo buon funzionamento della memoria verbale a lungo termine, invece, metterebbe in dubbio la presunta importanza delle strutture dell'ippocampo.
Behav Brain Res. 2009 Dec 1;204(1):32-66. Epub 2009 Jun 10.
In vivo imaging of synaptic function in the central nervous system: II. Mental and affective disorders.
Nikolaus S, Antke C, Müller HW.
Questa review fornisce una panoramica degli studi di imaging in vivo sulla neurotrasmissione sinaptica. Nel Disturbo di Personalità Borderline un aumento del legame del trasportatore della serotonina è stata osservata come significativa (solo in un report). Con la dovuta cautela, dovuta alla limitata evidenza statistica di questo risultato, esso dev’essere interpretato come un'indicazione di una maggiore disponibilità di serotonina nello spazio sinaptico in soggetti con Disturbo Borderline.
Neurosci Lett. 2009 Sep 22;462(2):144-6. Epub 2009 Jul 8.
Neuroligand binding endophenotypes in blood cells distinguish two subsets of borderline personality disorder patients.
Begni B, Tremolizzo L, Andreoni S, Contri M, Uccellini O, Neri F, Ferrarese C.
La densità dei recettori periferici delle benzodiazepine (PBR) e dei trasportatori della serotonina sono state valutate nelle cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC) e nelle piastrine ,con un decremento di entrambi i parametri nel Disturbo Borderline di Personalità. Inoltre, un ulteriore e significativo calo del PBR in PBMC è stato dimostrato per i pazienti con un tratto depressivo. Ulteriori conferme della presenza di differenti endofenotipi molecolari alla base delle differenti manifestazioni cliniche del BPD migliorerebbe le possibilità di offrire cure adeguate, aumentando le possibilità di successo della cura di questi pazienti.
Issues Ment Health Nurs. 2009 Sep;30(9):560-8.
Longing for reconciliation: a challenge for women with Borderline Personality Disorder.
Holm AL, Berg A, Severinsson E.
L'obiettivo di questo studio è stato quello di esplorare il modo in cui le esperienze traumatiche infantili influenzano la vita quotidiana delle donne con disturbo di personalità borderline (BPD). Il progetto comprendeva interviste approfondite ed un’analisi qualitativa dei contenuti. I risultati hanno rivelato come uno dei principali temi la Voglia di Riconciliazione, costituita da due componenti: (1) Vivere con un senso di vergogna e di colpa e (2) Lottare per essere liberati da una sensazione di intrappolamento. La voglia di riconciliazione influenza la vita quotidiana delle donne, nonché la loro ricerca del significato delle esperienze traumatiche infantili. Un nuovo significato può emergere attraverso il cambiamento, il perdono e la riconciliazione, contribuendo in tal modo al superamento della loro fatiche, sviluppando una comprensione empatica di sé nel contesto delle relazioni passate e presenti.
Med Hypotheses. 2009 Sep;73(3):382-6. Epub 2009 May 13.
Borderline personality disorder: a review and reformulation from evolutionary theory.
Molina JD, López-Muñoz F, Stein DJ, Martín-Vázquez MJ, Alamo C, Lerma-Carrillo I, Andrade-Rosa C, Sánchez-López MV, de la Calle-Real M.
Un certo numero di autori hanno fornito un’utile prospettiva evolutiva riguardante i disturbi della personalità, sostenendo che la personalità può essere considerata alla luce delle strategie evolutive selezionate. Se consideriamo la personalità non come malata, ma come un’insieme stabile di strategie evolutive, le caratteristiche del disturbo di personalità borderline possono rispondere ad un modello di comportamento che, anche se si discosta dalla norma, sarebbe al servizio della sopravvivenza della specie. Contesti di vita che coinvolgono fattori, come l'abuso fisico o sessuale infantile. Abbiamo anche rivisto la possibilità di approfondire l’esistenza di fattori analoghi nei modelli animali. Proponiamo che alcuni tratti del disturbo di personalità borderline possano derivare da meccanismi evolutivi che, nel breve termine, servirebbero a rispondere alle avversità, ma che, quando attivati in un modo costante, si dimostrano maladattivi.
Tijdschr Psychiatr. 2009;51(1):31-41.
Dialectical behaviour therapy for adolescents; a literature review
Backer HS, Miller AL, van den Bosch LM.
In base a diversi studi controllati e randomizzati la Terapia Dialettico Comportamentale (Dialectical Behavior Therapy) è risultata efficace nel trattamento di adulti con diagnosi di Disturbo di Personalità Borderline, autolesionismo e ripetuti tentativi di suicidio. I risultati degli studi effettuati sugli adolescenti (nonostante i diversi problemi metodologici presentati) suggeriscono che la Terapia Dialettico Comportamentale possa essere altrettanto efficace con gli adolescenti nel ridurre i sintomi del Disturbo di Personalità Borderline, l'ideazione suicidaria, i sintomi depressivi, e la necessità di ricovero ospedaliero. I risultati hanno indicato che la Terapia Dialettico Comportamentale potrebbe essere anche efficace nel trattamento dei disturbi del comportamento alimentare, del disturbo bipolare, dell'oppositività, dell'aggressività e dei comportamenti autolesivi non suicidari.
La Terapia Dialettico Comportamentale è probabilmente efficace per il trattamento degli adolescenti con comportamenti autolesivi non suicidari e/o con i sintomi caratteristici del Disturbo di Personalità Borderline.