Queste richieste sono particolarmente delicate poiché non tutti gli specialisti sono concordi nel ritenere possibile (o utile) una diagnosi di Disturbo Borderline della Personalità in adolescenza.
Questo disturbo riguarda appunto la personalità, una dimensione che si ritiene stabilizzata solo durante la prima età adulta: molti comportamenti ritenuti patologici in un soggetto adulto possono non essere tali in adolescenza, un periodo fisiologicamente caratterizzato da irrequietezza, da una rappresentazione di sé instabile e da elevata impulsività.
Ragazzi che si trovano a vivere in età adolescenziale il possibile esordio di un Disturbo Borderline di Personalità si trovano a un bivio evolutivo fondamentale.
Se etichettati in senso patologico questi ragazzi possono imparare a riconoscersi come malati, costruendo un'identità strettamente collegata al tema della malattia. Per questa ragione è importante valutare con molta prudenza la possibilità di un ricovero o la somministrazione di una terapia farmacologica, ricorrendovi solo in casi di particolare gravità, sempre e comunque associati a un percorso psicoterapeutico.
Avviare un percorso di sostegno psicologico e di psicoterapia adeguato in una fase così delicata è fondamentale, permettendo di intervenire in un momento in cui il carattere è ancora in fase di definizione, non cristallizzato e quindi malleabile.
Ciò consente di reindirizzare il percorso di vita del ragazzo evitando il rischio di pericolosi etichettamenti e patologizzazioni invalidanti, permettendo di proseguire il percorso di studi o lavorativo.
Talvolta la situazione può essere ricondotta ad una difficoltà nelle gestione dello stress che deriva dagli impegni scolastici e di studio (clicca qui per il sostegno psicologico agli studenti).
In questo percorso può essere valutata l'utilità di incontri periodici con i genitori per valutare le condizioni del figlio, eventuali difficoltà, dubbi e preoccupazioni, o concordare migliori modalità di gestione dei comportamenti problematici del ragazzo.
Alcuni dei comportamenti che dovrebbero indurre un genitore a richiedere un colloquio sono:
- Ritiro sociale: il ragazzo passa la maggior parte del suo tempo da solo, è silenzioso, non ha amici, non sembra interessato all'altro sesso
- Assenza di motivazione: il ragazzo appare stanco, svogliato, senza energie, non trova stimoli o piacere nel gioco, nello sport, non si interessa alla musica, ai film o alle letture.
- Attività ripetitive e comportamenti bizzarri: il ragazzo passa molto tempo ripetendo comportamenti insoliti (es. facendo rimbalzare una palla contro il muro) o che lo allontanano dalla realtà (es. passa molte ore al giorno al computer, sui social network utilizzando videogiochi o giochi di ruolo on-line)
- Comportamenti impulsivi o aggressivi: il ragazzo mostra scatti improvvisi ingiustificati, rompe oggetti di uso quotidiano e, se si cerca di parlargli delle proprie preoccupazioni, reagisce violentemente, mostra aggressività fisica o verbale, fa sentire i genitori minacciati e impotenti
- Abuso di sostanze stupefacenti o alcool: denaro o oggetti che scompaiono senza ragione, comportamenti insoliti, malesseri fisici frequenti posso essere collegati ad abuso di cannabis, alcool, cocaina o altre sostanze, che rendono più marcati gli altri sintomi descritti in questa sezione (irritabilità, disturbi del sonno, alimentazione disregolata, svogliatezza...)
- Disturbi dell'alimentazione: grandi quantità di cibo che spariscono dalla dispensa e la tendenza a trascorrere molto tempo in bagno dopo ogni pasto spesso possono indicare la presenza di abbuffate e condotte di eliminazione (vomito o abuso di lassativi). Viceversa, ragazzi che non mangiano o seguono diete eccessivamente rigide e restrittive possono essere a rischio di sviluppare sintomi anoressici.
- Risultati scolastici insufficienti o performance eccessive: se il ragazzo non studia affatto o studia troppo (con ansia eccessiva rispetto al conseguimento di voti elevati) o se appare indisciplinato a scuola, se effettua assenze ingiustificate, è possibile che stia esprimendo un malessere che può essere oggetto di approfondimento
- Sessualità disregolata: una ragazza che trascorre molto tempo con ragazzi molto più grandi, frequenti problemi ginecologici, comportamenti seduttivi e inadeguati rispetto all'età possono essere una comprensibile fonte di forte preoccupazione per i genitori. Anche un eccessivo utilizzo di pornografia on-line o di video-chat possono attirare la loro attenzione come un sintomo bisognoso di approfondimento, anche per i rischi che comporta (contatti con estranei potenzialmente pericolosi, possibilità di gravidanza indesiderate o di contrarre malattie veneree)
- Alterazioni del sonno: il ragazzo passa le notti insonni per poi dormire per gran parte delle sue giornate, appare sempre intontito o sonnolento, oppure eccessivamente attivo, sovreccitato, in uno stato costante tensione
- Comportamenti autolesivi: compaiono piccoli tagli o bruciature sulle braccia o sulle gambe, il ragazzo sembra assumere farmaci in modo discontrollato, parla (o scrive su quaderni o diari) di pensieri di suicidio e di morte
- Umore cupo o ansioso: il ragazzo appare per settimane depresso, triste, sconsolato, oppure teso, agitato, nervoso, senza ragione apparente, al punto da pregiudicare le sue relazioni o il funzionamento scolastico